Giustizia sociale libertà diritti pensioni lavoro punti cardine per la crescita

Continua il dibattito sul tema previdenziale e le voci che si susseguono, tra i pro e contro. verso quelle modifiche ala legge Fornero 2011, che dovrebbero dare giustizia a chi giustizia attualmente non ne ha, innescano nel cittadino perplessità, generando confusione e caos, Cesare Damiano, presidente Commissione Lavoro alla Camera si dichiara favorevole all’ideologia di Riccardo Nencini (Psi) per quanto riguarda il tema riforma pensioni sottolineando che è di primaria importanza la ristrutturazione del sistema previdenziale e della giustizia sociale, Nencini afferma: ‘faremo battaglie di libertà per i diritti delle persone: lotte che sin dalle origini sono nel Dna dei socialisti, dei radicali e del mondo laico’; Damiano è contro la teoria di Enrico Zanetti, viceministro dell’Economia, che antepone alla riforma previdenziale, sia misure per la crescita che il rinnovo contratti dipendenti statali Pa, vedi il post http://ingari.altervista.org/zanetti-davanti-alle-pensioni-rinnovo-contratti-statali-pa/,  due forme di pensiero che contrastano l’una con l’altra, mentre le forze politiche dovrebbe avere un comune denominatore in questo  lungo periodo delicato che l’Italia sta attraversando: la libertà dei diritti costituzionali, la libertà individuale, la libertà di vivere dignitosamente la propria vecchiaia dopo una vita di lavoro e di contributi versati, la libertà di poter aver un lavoro e guardare al futuro per i giovani!

I punti cardini per la crescita: libertà diritti pensioni lavoro
Parlamento Italiano

Cesare Damiano espone la sua idea, avvertendo: ‘Sono d’accordo con Nencini: la rivalutazione delle pensioni minime deve essere una priorità per il Governo. Sono contrario, invece, alle affermazioni di Zanetti che corrono il rischio di innescare una guerra per le risorse e un conflitto politico e sociale dagli esiti imprevedibili. Se la questione pensionistica non fosse più, insieme a lavoro e povertà, in cima ai pensieri del Governo, si commetterebbe un grave errore perché non si terrebbe conto della diffusa percezione di ingiustizia sociale che vivono i cittadini’; concludendo: ‘Il tavolo di confronto Governo-sindacati – prosegue – ha prodotto importanti approfondimenti su argomenti di vitale importanza: flessibilità pensionistica a costo zero per disoccupati, precoci, addetti ai lavori usuranti e invalidi; su no tax area e incremento della quattordicesima per i pensionati più poveri; su cumulo gratuito dei contributi e cancellazione definitiva delle penalizzazioni per le pensioni erogate prima dei 62 anni’ – ‘Anche Renzi si è speso su questi argomenti e indietro non si può tornare, anche perché nel Paese si è creata una forte aspettativa’.

Giustizia sociale, libertà, diritti, pensioni e lavoro sono i punti cardine su cui si deve fondare una società onesta e giusta, una società che attualmente è devastata dalla corruzione, dal qualunquismo, dalla demagogia e dall’interesse sia privato che pubblico, una società in cui è difficile vivere e prosperare sapendo che quasi 5 milioni di italiani sono alla povertà, che prevale il discorso delle multinazionali, delle banche e non viene considerata la colonna portante, la nervatura dell’Italia stessa: i lavoratori e i pensionati; durante in questi anni le piccole e medie aziende sono state risucchiate dalle tasse e dalle grandi aziende che le hanno soffocate e fatte morire,  la lunga lista dei suicidi ne sono una terribile conferma, la disoccupazione ne è una ulteriore conferma, 5 punti cardini che non sono stati rispettati in questi anni: giustizia sociale, libertà, diritti, pensioni e lavoro!

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